lunedì 27 dicembre 2010

BIRRERIE E ANCORA BIRRERIE

Il cammino continua per le strade di Bolzano.
Improvvisamente ci si trova catapultati indietro nel tempo e precisamente di 600 anni.
E' tanta la storia di questa birreria che vi vado a raccontare.
Si trova in via Andreas Hofer, in un vicolo che si chiama Ca de Bezzi e da quel vicolo prende il nome.
E' la più antica osteria della città.
Apre i battenti come ritrovo per artisti e da allora continua la sua tradizione anche come ristorante.
Dal 1404 la prima documentazione del luogo.
Dal 1889 ha inizio al suo interno,una raccolta straordinaria di ritratti, lasciati dagli artisti che vi vanno a bere un boccale di vino ( con soli quattro quattrini, l'equivalente di un Batzen ).
Nel 1944 a seguito dei bombardamenti sulla città,i dipinti vengono trasferiti a Vienna e a Monaco.
Purtroppo la guerra causa gravi danni a Ca de Bezzi.
L'osteria rimane in rovina fino al 20/03/1953 quando l'oste Joseph Waser acquista l'immobile.
Con l'aiuto dei Beni culturali l'antica struttura riprende i suoi splendori.
Tutti gli arredi e i dipinti che si sono salvati dalla guerra, riprendono il loro posto nei locali e nelle pareti e più belli di prima, con adeguato restauro.
Il mobilio andato perduto, sarà ricostruito nel rispetto degli antichi canoni, come le panche, le sedie, le varie decorazioni, i vetri etc... 
Ma torniamo ad oggi.
L'osteria offre tante specialità di cucina sudtirolese.
Il menù è ricco e fantasioso.
Personalmente ho scelto dalla carta uno splendido orzetto alla trentina, caldo quanto invitante.
Seguito dalla padella dell'artista colmo di ogni ben di Dio: stinco di maiale, costarelle varie salsicce e wurstel e ovviamente una montagna di crauti.
Per finire la cena un bel dolce tipico ovviamente, lo zelten, con noci, fichi secchi, pinoli, uva sultanina, cedro candito.........e tanta tanta tanta passione per la propria terra.
Ah! non dimentichiamo la birra,una bella  Bozner Bier, la birra locale di Bolzano, fresca di fermentazione e unica nel suo genere.
Nella birreria bolzanina la birra scorre direttamente dalla cantina alla Spina del banco.
Non è magia tutto questo ?

domenica 26 dicembre 2010

A passeggio tra le birrerie di Bolzano


Magia di Natale ovunque a Bolzano, che proprio quest'anno celebra vent'anni di mercatino natalizio.Ma qui tra piccole casette di legno colme di presepi tagliati nel legno,pantofole di feltro ( comprate rosse per me,grigie per il mio lui),candele fatte a mano, strudel e zeiten e tanto altro ..........che si fa?Dopo un giro tra queste delizie,un bicchiere di vin brulè o di un punch alle mele che si fa o meglio dove si va?Ma certo si va per birrerie e che birrerie.
La prima si trova nel centro storico in piazza Erbe e si chiama HOPFEN & CO.
E' nata nel Medioevo come torre cittadina,dal 1600 la casa è citata  negli annuali  come GOLDENE GLOCKE ( campana d'oro ).Più tardi il bancone cedette il posto alla bottega del fabbro attiva fino al 1862.Tempi migliori arrivarono con la fondazione della Kaffeehaus Gostner, per oltre un secolo uno dei luoghi più amati della città. Dal 1998 i locali sono la casa della BOZNER BIER: HOPFEN & CO.
Osteria e birreria in un connubio unico.








Inconfondibile nel gusto e unica nell'aroma.Questa birra è prodotta secondo l'antica tradizione birraia utilizzando luppoli e malto di alta qualità.Naturalmente torbida e non filtrata, direttamente dal tino al proprio bicchiere.Fresca e genuina.
                                                                         




L'antica osteria è dislocata su tre piani, ovviamente con birreria interna.Ma non finisce qui, dopo aver mangiato e bevuto puoi portare a casa un ricordo della serata.Una splendida bottiglia retro da 2 litri colma di Bozner Bier chiara o scura. Ovviamente non prima di aver assaggiato uno splendido Birramisù.Splendida storia non vi sembra?Alla prossima puntata.






mercoledì 8 dicembre 2010

RICETTE TRADIZIONALI DALL'ARCADIA

IL MONASTERO FILOSOFU
L'INGRESSO ALLA SCUOLA NASCOSTA
LE PARETI DELL'AULA DELLA SCUOLA NASCOSTA
Rovistando tra i libri di cucina,alla ricerca di una ricetta che poi vi dirò,mi sono imbattuta in un piccolo "Quaderno" di piatti tradizionali della Grecia.Quasi non me lo ricordavo più. Mi è tornato subito in mente però dove l'avevamo comprato, in un piccolo paese dell'Arcadia DIMITSANA.Un luogo incantevole, quasi fuori dal tempo, talmente irreale.E' un villaggio situato nel nord-ovest dell'Arcadia.Fino al 1960 in questo paese non c'era l'elettricità e fino al 1980 la maggior parte delle case erano costruite in pietra.A Dimitsana batte il cuore di MORIAS (PELOPONNESO). A Dimitsana incontri ovunque la libertà.Da Dimtsana gli eroi della liberazione della Grecia dai Turchi, nel 1821, hanno preso la forza per combattere.L'emozione è stata forte quando mi sono ritrovata a percorrere un sentiero che partiva da un antico monastero ( monastero filosofu ) e conduceva alla scuola nascosta che i Greci avevano costruito, tra le rocce, per salvaguardare la loro cultura dagli ottomani. E con questi ricordi che mi prende il desiderio di provare una ricetta del libro comprato da quelle parti.
LAGOS STIFADO ( stufato di lepre ) 
INGREDIENTI:
  • una lepre
  • mezzo kilo di cipolline 
  • 500 gr. di pomodorini
  • 2 cucchiai di concentrato di pomodoro
  • 4 spicchi di aglio
  • aceto  da vino contadino ( qui si nasconde il segreto della riuscita dello stifado )
  • un bicchiere di olio di oliva
  • sale, pepe
  • pimento
  • tante foglie di alloro e cannella 



PREPARAZIONE
Marinare dal giorno prima la lepre con 
  • vino rosso
  • cipolla e aglio
  • alloro,salvia e rosmarino 
Far rosolare la lepre con olio, cipolla e aromi.
Aggiungiamo il concentrato di pomodoro e facciamolo insaporire a fuoco lento.Mettere i pomodorini e allungare con acqua.Far bollire per quasi due ore.
Nel frattempo cucinare in forno le cipolle.
Quando la lepre è cotta aggiungere le cipolle e un bicchiere di aceto. Lasciare nel fuoco ancora per 10 minuti.
LAGOS STIFADO

domenica 5 dicembre 2010

Maccheroncini di Campofilone con i ricci di mare

Ricordando una piccola spiaggetta incastonata tra pineta e mare.Ricordando fondali dove l'acqua sembrava non esistere, talmente trasparente.Ricordando ricci di mare che abitavano in quel pezzo di terra incontaminata che si chiama......................ITACA.
Una ricetta dal profumo del mare,del sole e del sale.
INGREDIENTI:
      • Polpa di riccio di mare ( per gentile concessione di uno dei nostri ristoranti di fiducia "IL CARDETO" di Ancona.
      • 3 spicchi di aglio ( di Cefalonia ).
      • olio EVO.
      • peperoncino.
      • prezzemolo.
      • fiori di zucca.
      • gamberi rosa del mediterraneo.
      • bottarga.
      • fior di sale.
      • vino.

E ..........Maccheroncini di campofilone.
PREPARAZIONE
Fate soffiggerre in una larga padella aglio,peperoncino con olio d'oliva e una punta di burro.
Rosolate nel soffritto i fiori di zucca.Aggiungete i gamberi e spegnete con un po' di vino bianco. Mettere un pizzico di fior di sale.Nel frattempo portate ad ebollizione l'aqua per la la pasta.Quando questa è cotta buttarla nella padella con il condimento.Aggiungere la polpa d riccio.Grattugiate sopra la bottarga e cospargete di prezzemolo.Accompagnare il piatto con  birra trappista


E BUON APPETITO.