lunedì 30 maggio 2011

Il profumato cestino di Cappuccetto rosso

Eccomi qua di nuovo a gironzolare di domenica mattina nel mio giardino. Il tempo è un pò incerto, qualche nuvola nel cielo, una leggera arietta fresca ma è bello anche così.
Sono giorni che penso di andare a raccogliere le fragole nel mio bosco.
Dovete sapere che l'anno scorso avevo preso, durante una mini escursione a Sefro delle piantine di fragoline di bosco, per l'esattezza un numero di sette piantine.
Tornando a casa le abbiamo piantate nella zona boscosa del mio giardino, in un lato della serra, vicino a una fila di gardenie (questa volta marchigiane ) così! tanto per provare.
Voi non ci crederete ma si sono moltiplicate così tanto da diventare una enorme distesa di fragole.Un enorme prato, che ora si è riempito di piccoli frutti rossi. E' un piacere vedere questo campo. Di primo acchito sembra che ce ne siano poche , ma se inizi a spostare le foglie quello che  si rivela ai tuoi occhi è stupefacente.Certo se fossi stata piccola piccola come cappuccetto rosso sarebbe stato tutto più semplice. E così mi sono immaginata di uscire dalla mia casetta: direzione bosco.
Dopo una lunga scalinata mi sono imbattuta in un grandissimo prato pieno di punti rossi dove mi sono tuffata. E li a piedi scalzi, per paura di rovinare le piantine incomincio la raccolta.
Che bella sensazione camminare in punta di piedi sopra quel morbido tappeto verde. Sembra di essere su un'altro pianeta, eppure se mi alzo un pò posso scorgere la mia casa. Che piacevole pace mi regala questo piccolo paradiso.
Comunque basta con i discorsi e incominciamo a fare qualcosa che già si stà facendo tardi.
 Bè direi che con le fragole ci possiamo anche accontentare.
Anche se a malincuore esco da questa nuvola profumata e prendo per direzione: pianta di limone in vaso.
Mi è venuta una certa idea che tra poco vi svelerò.
Nella parte di sotto della casa ho un limone piantato in un vaso con attorno dei garofani colorati.Sono tutti 
profumatissimi ma quello al centro ( preso a Pilio in Grecia ) profuma più degli altri e sà di cannella, una cosa da far girar la testa.
Dunque raccolgo cinque limoni ( hanno tanto succo e niente semi ) e questa volta insieme alla mia cappuccetto rientro finalmente a casa con il prezioso fagottino.
A dimenticavo già che ci sono prendiamo anche qualche fragola matura dalla fragoliera accanto. Queste sono più grosse e possono serrvire per decorazione.
Allora ora vi spiego la mia idea. Visto che oggi, come avrete notato,  mi sono fissata con cappucceto rosso che cosa potevo preparare? ma semplice! dei gustosi cestini profumati.
Si prendono dei limoni dai quali si ricavano dei cestini, con tanto di manico.
Si spennella l'interno con del limoncello ( ovviamente fatto in casa ) e si prepara il composto da mettere nel cestino.
Prendere dello yogurt greco ( 500 gr. per 5 limoni ).
Mettere dentro le fragoline di bosco. Non c'è bisogno di tagliarle perché sono piccolissime e tenere tenere, che si spezzano da sole.Amalgamare il tutto aggiungendo dello zucchero ( io ne ho messo pochissimo perché questo tipo di fragole sono dolcissime ). Riempire i cestini e guarnire con le altre fragole più grosse. ( quelle della fragoliera, tanto per capirci ).

Mettere in frigo almeno per un ora e...........................Attenti al lupo!!!!!!! 











Be! un post sui cestini di cappuccetto rosso senza foto dei cestini che post è ............................
Rimediamo subito.
Dedicati a tutti voi.

domenica 22 maggio 2011

Lo spuntino del giardiniere.

La giornata tipo del giardiniere inizia prestissimo.
Sveglia alle 7:00 del mattino.
Ma come! si lavora tutti i giorni dalla mattina alla sera e la domenica che si può riposare un pò di più ci si alza quasi all'alba?Ebbene si, niente è meglio di una bel bicchierozzo di latte sorseggiato all'aria aperta passeggiando nel proprio giardino. C'è da dire poi che alcune cose si possono fare solo prima che arrivi il caldo, sopratutto in alcune zone della mia casa.
Così annaffiamo tutta la parte sotto, che intanto ancora il sole non c'è.
Poi iniziamo l'ispezione giornaliera. E si perché ogni volta che abbiamo un minimo di tempo passiamo a rassegna tutte le piante, per vedere le novità, la loro crescita, cosa va e cosa non va.
 E così ci si accorge che l'albero portato dalla Grecia ed esattamente da Agria, una frazione di Volos la scorza pasqua, ha iniziato a fare i primi fiori. Che soddisfazione dopo tutta quella fatica ( viaggiare con un albero tra le gambe non è proprio il massimo della comodità ) vedere che il proprio "firichi", specie di mele piccolissime ma dal sapore unico, ha ricompensato i tuoi sforzi donandoti quei magici boccioli di color rosa mi emoziona e non poco.


Si però ora non si può perdere tempo ci sono ancora le gardenie di montagna portate da Tsangarada che sono ancora da sistemare. E così via verso la serra, dove nella parte più boscosa del terreno, troveranno sicuramente il loro giusto habitat. Qua tra felci e le fragole sicuramente staranno benissimo.
Mamma mia che faticaccia, anche se ne è valsa la pena. Però "ridendo e scherzando" che ore sono?
Le dodici e trenta, ecco perché sentivamo un certo " languorino ".
Allora che si mangia?
Ad un tratto, il mio occhio cade verso il  piccolo praticello di trifoglio, davanti l'entrata di casa (beati semi portati dal vento).
Corro a prendere un libro di ricette comprato per curiosità giorni fa in edicola. E' stato il titolo a colpirmi "Cucinare con i fiori" di Lina Marenghi.
Mi sembrava di aver visto in qualche pagina di questo testo una ricetta con ingrediente principale il trifoglio, appunto. Chissà forse se si tratta di qualcosa di veloce e semplice si può anche provare. E così scopro che tra le 101 ricette profumate c'è la frittata di trifoglio. Benissimo che la cucina abbia inizio.
Come prima cosa raccogliere due manciate di fiori di trifoglio con alcuni gambi.
Lavarli meticolosamente, asciugarli e tritarli finemente.
Tagliare a listarelle sottili della pancetta. 
Metterla a rosolare in padella con un filo di olio (io ho bagnato appena il fondo con della carta leggermente imbevuta).
Quando sarà dorata e croccante ( la padella deve essere bollente ) unire il trifoglio e fare insaporire il tutto per pochi minuti.
A parte in un piatto sbattere 4 uova. E qui " casca l'asino " perché nell'aprire il frigo ci si accorge di averne solo due. Uffa! facciamo finta che vada bene lo stesso. Per rimediare aggiungo un pò di latte. Metto abbondante formaggio grattugiato, pepe appena macinato e poco sale.
Far cuocere la frittata cuocendola bene da una parte e dall'altra prestando attenzione a non farla diventare una vera "frittata" , parlo per esperienza. Quando sarà quasi del tutto cotta, mettere il ripieno precedentemente preparato e arrotolarla adagiandola su un piatto di portata.
Decorarla con i fiori e un rametto di foglie.
Bé che ve ne pare? A mio giudizio semplice, fresca e abbastanza leggera.
Proprio quello che ci voleva per non appesantirsi troppo e ..........................continuare a lavorare.
 

lunedì 16 maggio 2011

UN REGALO DALLA MIA FRAGOLIERA

I primi di maggio ci siamo trovati a fare diciamo " una gita fuori porta " a Stresa.
Tappa d'obbligo quindi le isole del lago Maggiore con conseguente cena romantica all'isola dei pescatori. Uno spettacolo arrivarci all'imbrunire.
Ti sembra di entrare in un'altra dimensione. Tutto è così surreale e magico. Il ristorante Verbano poi, ti affascina a tal punto da credere di essere in una fiaba. Le  vetrate che danno sul lago regalano ai clienti scenari mozzafiato.  Gabbiani che volano danzando sotto ai tuoi occhi così vicini da avere l'impressione di toccarli e tramonti dalle mille sfumature che renderebbero dilettanti anche i migliori pittori.
Cena eccezionale e dolce dai sapori unici. " Carpaccio di ananas "una vera delizia per gli occhi e per il palato. Tra i vari ingredienti le fragole. Così quando sono ritornata a casa e ho  trovato la mia fragoliera piena dei piccoli frutti rossi, non ho avuto il dubbio su cosa preparare come dessert domenicale. Mi sono recata dunque, nel mio bosco-giardino per fare " acquisti " di materie prime.

Innanzitutto le fragole. Queste sono ospiti di un albero di arancio e direi che la convivenza  sembra sia riuscita piuttosto bene.
Si passa per sopra e ci si dirige verso l'orto aromatico dove tra mille profumi si opta per la menta e la salvia ananas.
La salvia ananas conosciuta come " salvia rutilans " è una vera " chicca ". Le foglie quando si spezzano emanano un sentore di ananas ed è  meraviglioso passarci vicino quando c'è il vento.Il suo aroma ti rapisce al punto da bloccare il passo per rimanere a godere di questa forte sensazione olfattiva. Ma devo sbrigarmi la preparazione del dolce mi aspetta. Quindi..... ingredienti:
Ananas
Fragole
Porto
Menta e salvia ananas.

Preparazione:
Con un coltello tagliare il più sottile possibile l'ananas a fette ( io ho utilizzato il coltello per il prosciutto ).
Preparare dei strati di ananas nel seguente modo.
Ananas, porto, fragole, menta e salvia ananas ( spezzando la foglia a metà ovviamente ).
Coprire il tutto con altro Porto.
Decorare con altre fragole.
Mettere in frigo, almeno per un ora.
 Che dire veramente eccezionale.
Grazie ristorante Verbano per l'idea, ma credo di averti superato. Il gusto dei propri prodotti" non si compra neanche con la Visa Card ".


Arrivederci Verbano

martedì 10 maggio 2011

Spaghetti di Gragnano al sapore e profumo della Grecia

Dunque vediamo un pò, dove eravamo rimasti. Ah! si ci eravamo lasciati all'uscita del mercato di Atene, vi ricordate ? bene.
Carichi del nostro prezioso sacchetto di xtenie, ci siamo recati a casa, pronti a cimentarci tra fornelli e pentole greche. Già il fatto stesso di dover cucinare al di fuori del proprio " Habitat casalingo " per di più con ingredienti "stranieri " ci dava una sensazione di magica avventura.
L'unica cosa che ci riportava un pò con i piedi per terra era rappresentata dagli spaghetti di Gragnano che ci eravamo portati da casa, la nostra pasta non si tocca è la migliore in assoluto. Eravamo d'accordo tutti e due ( io e lo chef Giorgio ) di come doveva essere fatta la ricetta e quindi abbiamo dato inizio alle danze tra gli sguardi increduli dei suoceri che ci vedevano indaffarati tra tegami pentole e ....... macchina fotografica. Un extraterreste forse l'avrebbero visto con meno stupore. Effettivamente secondo le loro abitudini a che cosa poteva servire fotografare dei cibi ? Vagli un pò a spiegare che le foto servono per il mio blog. Blog ? e che cosa è un blog ? diciamo che piano piano siamo riusciti a farli entrare " nell'ottica delle cose " e addirittura dalla perplessità alla fine siamo arrivati ai complimenti. Son soddisfazioni anche queste.
Comunque torniamo a noi o meglio alla presentazione degli ingredienti.
Per gli spaghetti di Gragnano al sapore e profumo della Grecia occorre:
- Le Xtenie ( in italiano capesante )
- Aneto, prezzemolo, aglio e olio.
- sale e pepe nero.

- pomodorini freschi e vino bianco per sfumare.
Preparazione
Prendere la xtenie e  pulirle sotto l'acqua corrente raschiandole bene con un coltellino.
 Metterle sul fuoco per farle aprire.
Preparare un soffritto con aglio e olio.
Scottare leggermente i pomodorini e mettere le capesante private del loro guscio.
Farle insaporire un pò e aggiungere mezzo bicchiere di vino e mezzo bicchiere di acqua ricavata dall'apetura delle capesante.
Far evaporare il tutto per dieci minuti e aggiungere l'aneto, il prezzemolo e il pepe nero appena macinato.
Con il sugo appena preparato condire gli spaghetti.
Ricetta eseguita in terra straniera direi perfetta visto il bis dei suoceri.
" Ma ce ne sono rimasti un pò nella pentola ? Per cena saranno ottimi " e  come ho detto prima "son soddisfazioni"
Che aggiungere Italia-Grecia 1-0
ma dai facciamo Italia-Grecia 1-1 forse è meglio.

lunedì 9 maggio 2011

AL MERCATO DI ATENE

Rieccomi qua di nuovo a parlarvi della Grecia, meta del mio ultimo viaggio.
Si racconta del mare della Grecia, delle splendide isole, di crociere indimenticabili ma di meno si parla di luoghi un pò meno tipici ma altrettanto caratteristici, i mercati alimentari.
Tutte le volte che vado ad Atene non posso non andare a fare un giretto al mercato centrale della città.
Ricordo la prima volta che l'ho visto. Ho avuto da subito un impressione di " fantastico caos ".
Voci, colori odori " una marea di forti sensazioni "
Là trovi racchiuse tutte le caratteristiche del popolo greco, i loro gusti, le loro tendenze e sopratutto le loro tradizioni.
Ovviamente tutto questo si vive in maniera " amplificata " nel periodo che precede la festività pasquale.
Dunque di nuovo qua per stupire ancora una volta i miei occhi, in giro tra queste bancarelle divise tra carne e pesce.
Si inizia con una lunga sfilata di agnelli, venduti interi ovviamente. Non esiste una famiglia in Grecia che non cucini l'agnello nel giorno di Pasqua.
Continua il nostro viaggio culinario tra intere bancarelle di interiora per la celeberrima preparazione della Maghiritsa, zuppa che viene mangiata nella serata del sabato, dopo mezzanotte al rientro della santa messa.
Dalla carne si passa al pesce proveniente dall'intera Grecia e sopratutto dalle isole.
Qui puoi trovare ogni specialità.
Ci si addentra tra uova di vari specie di pesce per la fantastica salsa Taramosalata, che generalmente si prepara con uova di merluzzo.
Bellissimi sono i granchi, dove l'ambulante si diverte a dargli fastidio con un bastoncino per farli muovere, ingegnoso richiamo per il cliente che passa.
Ottima figura fanno le ostriche e la polpa di ricci.
Insomma pesci di ogni qualità e dimensione.
Alla fine di questo turbinio non si può fare a meno di portare a casa un piccolo souvenir da questo folcloristico mercato.
Usciamo quindi felici del bel giro turistico con un prezioso cartoccio di Xtenia ( tipici molluschi ).
Per strada, al rientro a casa, la ricetta è già composta. Al solo pensiero di ciò che gusteremo mi viene l'aquolina in bocca. E a voi ?
Coraggio e pazienza ci rivedremo presto tra i fornelli. Promesso!!