lunedì 3 giugno 2013

" Tempo di vacanza: destinazione insalata greca con la cariatidenelcuore "

Ormai, anche se il tempo fa le bizze,siamo arrivati alle porte dell'estate.
Estate che da sempre é sinonimo di vacanze.
Vacanze che vengono sognate un anno intero.Mete, itinerari, alberghi, camping e chi più ne ha più ne metta ma............" e qui casca l'asino " quest'anno c'é qualcosa di diverso.
Quel qualcosa che, dopo attente considerazioni ti fa alla fine dire " non si parte più ".
Tanti sono i problemi che ci affliggono in questo periodo e sempre più persone al giorno d'oggi sono costrette a rinunciare alle fatidiche vacanze.
Ma perché annullare i sogni coltivati con tanto amore?
Perché non concedersi lo stesso un " adesso stacco la spina per un po' ? ".
D'altronde si può partire anche senza percorrere km su km.
Viaggiare si può anche senza file interminabili in autostrada, senza ritardi di aerei, navi, treni........, senza  corse all'ultimo minuto.
Ma come?
"Partiamo" dal significato della parola viaggiare.
La pimpinella
           
Viaggiare significa " lo spostamento che si compie da un punto di partenza a un'altro, di solito distante dal primo " come attesta Wikipedia. Ma! e sottolineo ma! Ci si può spostare anche senza muoversi fisicamente, rimanendo materialmente ognuno nel proprio luogo di appartenenza.
E allora voi mi direte " che viaggio é se poi non vado da nessuna parte? ".
Olive greche, feta e pimpinella 

Ebbene basta pensare a una semplice cosa per comprendere a pieno il significato del mio pensiero.
Il viaggio alla fine che cosa é ? È quel qualcosa che ci arricchisce dentro.
Una miriade di emozioni, sensazioni rimangono indelebili dentro di noi come " marcate a fuoco ", ogni volta che entriamo in contatto con nuove esperienze.
Tramite i nostri sensi raccogliamo informazioni che vengono salvate nel nostro animo.
Il nostro cuore, come la memoria di un computer, non elimina nessun file archiviato.
Nel nostro cuore non c'é il cestino come sul desktop del Pc e non c'è problemi di memoria esaurita, perché la nostra memoria é infinita, anche se a volte non ce ne accorgiamo.
La fontana di ripieno

E allora proprio come avremmo fatto accendendo il computer, accendiamo,il nostro cuore e apriamo la cartella che più ci aggrada.
La mia cartella preferita, sotto la voce " vacanze " é........... tanto per cambiare riferita alla Grecia.
Nero di seppia nell'impasto

Quanti ricordi affiorano al solo pensiero.
Persino " la prima volta " in terra ellenica, anche se risale a tanti anni fa é così viva dentro di me, come se si parlasse della settimana scorsa.
La prima volta,il primo contatto con un mondo nuovo, la prima insalata greca .
Ecco dove voglio andare, voglio andare a ritrovare la sensazione che mi ha dato il primo assaggio dell'insalata greca.
Voglio tuffarmici dentro, come se fosse l'Egeo, sentire il suo profumo, il suo gusto, la sua particolarità.
Allora proprio come in un viaggio che si rispetti, prima di partire raccogliamo informazioni che potrebbero ritornarci utili a destinazione avvenuta,
" Partendo " dal fatto che il pomodoro é arrivato in Grecia nel 1818, non si può parlare d'insalata greca sicuramente prima di questo periodo.
Addirittura sembra che la " Σαλάτα " sia comparsa sulle tavole elleniche dopo la rivoluzione greca.
Prima di allora,  questo pasto frugale, veniva consumato con gli ingredienti mangiati singolarmente.
I pomodori venivano assunti a mo' di frutto intero. La stessa cipolla, come il formaggio erano singole pietanze.Allora quando nacque la famosa insalata greca , così come la conosciamo noi, con tutti gli ingredienti a loro posto?
La storia ci racconta che nel 1909 un emigrante greco in America, forse preso dalla nostalgia della sua terra, decise di mettere un po' dei componenti dell'alimentazione greca, tutti insieme in una ciotola e mescolarli.
Fú un connubio di sapori,  come se l'Oceano Atlantico si fosse trasformato improvvisamente nel Mar Mediterraneo.
Addirittura dalla finestra di un grattacielo di New York si poteva, con un po' di fantasia, intravedere l'Acropoli, tanto si respirava aria di casa.
A questo punto so già a cosa state pensando? " diamine! Tutti questi discorsi per presentarci una semplice insalata ? " . E qui vi sbagliate di grosso! Non fatevi trarre in inganno dalla semplicità della ricetta, perché poi tanto semplice non é .........
Come un pittore che sceglie dalla sua tavolozza il colore base per l'opera che va a comporre, io scelgo il nero, o meglio il nero di seppia, d'altronde una volta questo liquido veniva usato come inchiostro.
Allora a mo' di piccoli scrigni al sentore di mare, decido di rappresentare la mia insalata greca preparando......" Ravioli al nero di seppia al profumo di insalata greca ". Perché proprio i ravioli? Perché  per la loro forma mi ricordano tante piccole isole profumate di mare. Il sentore del nero di seppia riporta con il pensiero al Mediterraneo, mentre il suo colore tanto assomiglia alla terra vulcanica di Santorini, dove appunto assaggiai la mia prima insalata greca. 
La sfoglia al nero di seppia

Allora siamo pronti a partire? Prepariamo prima le valige!
Ingredienti per la pasta: Farina di semola rimacinata, quanto basta per le uova.
Uova, sale, nero di seppia( io ho messo una vescica )
Ingredienti per il ripieno: Feta, olive ( di Kalamata ) , pimpinella' un erba spontanea ( sanguisorba minor ) dall'aroma di cetriolo e dal proverbio significativo " pimpinella l'insalata la fa bella ". Un uovo.
Ingredienti per la salsa di condimento dei ravioli: Pomodori da insalata ( non troppi verdi ), tagliati a fette, cipolla ( anch'essa affettata ), capperi e foglie di capperi ( di Kythira )' origano fresco, olio evo.
Preparazione: Mettere a fontana la farina, incorporare le uova, aggiungere un pizzico di sale e il nero di una vescica.Lavorare l'impasto e tirare la sfoglia.Da questa ricavare tanti dischetti da riempire con l'impasto precedentemente preparato e chiudere a mo' di raviolo.
E la pasta è fatta!!!!!
Poco prima di far bollire la pasta preparare la salsa. Adagiare nella padella, proprio come se fosse un insalata, le fette di pomodoro, con sopra quelle di cipolla.Tuffarci dentro i capperi e spolverizzare con l'origano fresco. Irrorare il tutto con olio di oliva e un pizzico di sale ( non troppo perché la feta é salata).
Fate appassire il sugo lentamente. A cottura ultimata ( il pomodoro deve essere appena sfatto ), condirci la pasta, ,mettendoci sopra altro origano fresco.
L'insalata di sugo
A piatti fatti devo dire che l 'esperimento é ben riuscito. Ciò che volevo ottenere l'ho ottenuto.
Intraprendere un viaggio sensoriale senza biglietto di ritorno!
Be'! Come idea niente male e voi che ne dite? 
Siete pronti a partire?
Ravioloni al nero di seppia al sugo d'insalata greca

Alla fine di questo post però voglio aggiungere una cosa per me molto importante, che spiega anche il significato della parola " cariatide " che ho messo nel titolo.
Non é stato questo un anno facile per me e non lo é ancora.
Un fulmine si é abbattuto sulla mia persona e mi ha travolto la vita.
Ma!....... In tutto questo trambusto mi sento di ringraziare colui che mi é stato così vicino da non farmi sentire mai sola. Si! Caro Giorgio grazie tante, senza di te sarebbe stato inutile qualsiasi sforzo fatto per  sopravvivere. Questo post lo dedico a te, a te che non hai fatto altro che sollecitarmi di continuo per continuare a scrivere nel mio blog." Devi scrivere nella tua Itaca, non devi smettere, perché tu scrivi con il cuore, e quello che scrivi si sente nell'animo' .
Queste sono state le tue parole. Non potevo far finta di niente.
D'altronde sentirsi dire " sei tu la cariatide che regge tutta la mia vita " non é cosa da poco.
Grazie ancora con tutto il mio amore.

7 commenti:

  1. Carissima!
    non sai che gioia risentirti, rileggerti e sapere che stai bene :)
    mi sei mancata, ti ho pensato spesso e non ci crederai ma qualche giorno pensavo di scriverti una @ ma non volevo essere invadente...ed ora eccoti :)
    ripasso più tardi per leggere il tuo post
    ti abbraccio forte!!!!

    RispondiElimina
  2. Annamaria sei tornata!!!!!!!!!! Ho visto il tuo commento da chiara e mi sono precipitata a leggere che bello ritrovati! Ogni tanto mi carità di rileggere i bei commenti che lasciavi da me e ti penso!
    Sono felice che tu sia tornata a scrivere e che lo abbia fatto con un post e una ricetta così belli. Hai ragione sul viaggio. C é chi viaggia tanto e non vede niente e chi non si sposta fisicamente ma é in grado di volare molto in altro con il cuore e la mente.
    Mi piacciono da morire questi tuoi ravioloni neri al sapore di grecia. Altro che insalata e penso proprio che li farò!
    Baci e abbracci felici

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che bello ritrovarsi a volte sembra un secolo a volte sembra solo ieri.
      Il tempo é proprio strano, ci gira intorno e muta a seconda di cosa ci accade.
      Sono felice che hai apprezzato la mia ricetta e il mio post.
      Un grande abbraccio.

      Elimina
  3. Annamaria carissima che gioia ritrovarti!! Ci speravo proprio tanto che un giorno il tuo cuore ritrovasse la voglia di scrivere..Ha ragione Giorgio le tue parole si sentono nell'animo! Mi auguro che il fulmine che ha travolto la tua vita lasci al più presto il posto ad un cielo azzurro e parto con te in questo viaggio..Non so se potrò ritornare nella mia amata Grecia quest'anno ma ci spero! Nel frattempo facciamo spesso un giretto in Svezia che è a pochi km da dove viviamo attualmente e ci compriamo feta, olive e sogniamo..Un abbraccio grande grande grande a presto!

    RispondiElimina
  4. Ornella cara sono felice di averti ritrovato.
    Quante cose sono cambiate nel frattempo.
    Spero che tutto vada bene per noi, che i nostri animi possano vivere in setenitá.Ti aspetto per partire nel nostro viaggio con la fantasia che si chiama Grecia. Manca tanto anche a me anche se la porto sempre nel cuore.Un bacio grandissimo a presto.

    RispondiElimina
  5. si! viaggiare è tutto questo!!!
    grazie per questo splendido viaggio che ci hai regalato!

    RispondiElimina