Non è semplice cercare di spiegare questo titolo, anche perché stavolta sono partita dalla fine del discorso più che dall'inizio e tra un po' capirete perché. Una delle tante mete greche di qiest'estate è stata Galaxidi, un paesino che si trova nella Grecia centrale, vicino a Delfi. Devo dire che tutte le cose non organizzate risultano sempre le migliori. Eravamo da quelle parti a gironzolare un po', quando mio marito alla guida vede il cartello stradale che indicava il luogo in questione e dice " andiamo a vedere Galaxidi ? " rifletto una frazione di secondo e rispondo subito di si. Quello strano nome mi evocava un non so che di stelle, galassie e via dicendo. Non potevo sapere quanto vera era questa mia sensazione, visto che Galaxidi mi è apparsa da subito come un universo a sè.
Parcheggiamo nel porticciolo tra oche che passeggiano in tutta tranquillità. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, sensazioni strane, forti pungono il mio stato d'animo, tutto parla di mare e non è per niente strano che una delle origini del suo nome sia proprio " il luogo del culto dei mari " . Questo piccolo paese ha una storia emozionante e interessante, tanto interessante che sarebbe un peccato ridurla in un piccolo riassunto. Preferisco rimandarvi ad un link che sono sicura vi rapirà al cento per cento.http://www.greece.org/poseidon/work/maritime-centres/galaxidi.html
Tornati dal mio rimando mediatico? bene così potrete capire meglio perché descrivo Galaxidi con questa enfasi. Sembra ancora di vedere antiche navi con i loro capitani e non mi stupirei più di tanto se incontrassi un pirata. Bene forse è il caso di tornare " con i piedi per terra " e cosa c'è di meglio di vagabondare tra negozietti vari ? eccone subito uno a comando , il nome non lo ricordo ma vi assicuro che risulta alla prima impressione meritevole di una “ capatina " . Entriamo e non sappiamo da che parte incominciare a guardare, tante sono le cose interessanti che ci sono al suo interno. Olio, vino, pasta, spezie e .........farine di tutti i tipi.
Una ci colpisce più delle altre: farina di carruba. Questo nome non mi è nuovo. Forse mi sono sforzata così tanto nel cercare di collegare carruba a qualcosa di conosciuto, che la mia domanda si è stampata nel viso prima ancora che sulla bocca, al punto che il mio compagno dice " la carruba, ti ricordi i baccelli che abbiamo preso a Itaca ? " Oh! finalmente ci sono " e allora la compriamo sicuramente " rispondo io. Cosa c'è di meglio di un luogo che ti affascina se per di più ti rimanda ad un'altro posto che ti affascina ? penso proprio niente. Così tra varie altre cose usciamo dalla stiva di quel negozio con il magico sacchetto. L'azienda che produce questa farina si chiama " i mulini di Pantazis e si trova a Megara. Da tre generazioni operano nel settore della raccolta e macinatura dei cereali e ora hanno rimesso in funzione il vecchio mulino in pietra, per creare prodotti dai sapori antichi di una volta.http://ebloko.gr/myloi_pantazh
Che peccato bisogna ripartire, la strada per Atene è tanta, se fosse per me rimarrei anche la notte, pensa questo porticciolo illuminato solo dalle stelle, ma il cammino deve continuare........purtroppo. Un 'ultimo sguardo a questo angolo di paradiso dove anche le oche hanno la loro bella casetta in mezzo al mare con tanto di canotto per quando non hanno voglia di nuotare. Spero di ritornare presto, magari durante la festa del lunedi pulito ( l'ultimo giorno di carnevale ) , quando si svolge la famosa battaglia della farina colorata, tanto per rimanere in tema. Intanto le vacanze finiscono e si ritorna a casa. Anche la farina di carruba è tornata insieme a noi, ma per un insieme di cose finisce nel dimenticatoio della nostra dispensa, fino a quando una mia grande amica greca Vita del blog Cretangastronomy scrive un post straordinario sulla carruba.http://cretangastronomy.blogspot.com/2011/09/blog-post_14.html
Ecco perché questo prezioso ingrediente non usciva ancora dalla credenza della cucina, perché aspettava di essere utilizzata per un'occasione molto particolare. Vita nel suo blog fantastico e invito tutti voi a visitarlo perché eccezionale è dir poco, fa una bellissima recensione sulla carruba e dopo aver descritto una ricetta con questo ingrediente, invita a tutte le persone che la seguono, ad inviarne altre, così come desiderio personale. E allora perché non accontentarla con un primo, visto che l'Italia è la patria della pasta. Quindi......... " Ravioli di carruba in salsa di formaggio cretese ".
Ingredienti: per la sfoglia : 150 gr, di farina di carruba, 600 gr. tra farina di grano duro e farina di semola, 6 uova e sale.
Per il ripieno: 700 gr. di ricotta di mucca, funghi secchi ( io ho utilizzato un preparato per la zuppa di funghi ) proveniente da Grevena, 1 uovo, sale , pepe e formaggio grattugiato ( io ho utilizzato ovviamente la gruviera cretese ).
Per la salsa: burro, formaggio gratugiato grosso ( lo stesso del ripieno ), panna ( io ho utilizzato quella ai funghi e salvia ( del mio orto ).
Preparazione:

Innanzitutto prepariamo il ripieno, per dare il tempo che si raffreddi per poterlo utilizzare meglio durante la farcitura dei ravioli. Prima di ciò mettiamo il preparato di funghi in mezza tazza d'acqua , per farli gonfiare. A cosa fatta prendiamo una pirofila, mettiamo tutti gli ingredienti, amalgamiamoli bene e scaldiamo il tutto solo un attimo sul fuoco, facendo attenzione a non cuocere l'uovo.


Fatto ciò mettiamo il composto così preparato in frigo. Ora prepariamo la pasta. Sulla spianatoia mettiamo la farina ( precedentemente mischiata ) a fontana, aggiungiamo le uova, un pizzico di sale e lavoriamo il tutto fino a a che la sfoglia non risulti della giusta consistenza. Con un bicchiere a mò di stampo creiamo dei tondi che andiamo a farcire con il ripieno, in modo che, ripiegandoli su se stessi, diventino delle semilune. Mentre la pasta si cuoce prepariamo la salsina. In una larga padella fare sciogliere il formaggio , tagliato a scaglie, il burro e la panna. Poco prima di togliere dal fuoco aggiungere la salvia. Con questo sughetto, condire la pasta e ...........................uhm! ma è proprio buona. Tanto che tutti a tavola diciamo " è da rifare ".
Ora a cosa fatta devo tornare al titolo. E' proprio vero che tutte le strade portano a Itaca.
Itaca intesa come strada, cammino ma, in questo caso più che mai Vita.
Visto che è a Vita di cretangastronomy la dedica di questa mia ricetta.
Parcheggiamo nel porticciolo tra oche che passeggiano in tutta tranquillità. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, sensazioni strane, forti pungono il mio stato d'animo, tutto parla di mare e non è per niente strano che una delle origini del suo nome sia proprio " il luogo del culto dei mari " . Questo piccolo paese ha una storia emozionante e interessante, tanto interessante che sarebbe un peccato ridurla in un piccolo riassunto. Preferisco rimandarvi ad un link che sono sicura vi rapirà al cento per cento.http://www.greece.org/poseidon/work/maritime-centres/galaxidi.html
Tornati dal mio rimando mediatico? bene così potrete capire meglio perché descrivo Galaxidi con questa enfasi. Sembra ancora di vedere antiche navi con i loro capitani e non mi stupirei più di tanto se incontrassi un pirata. Bene forse è il caso di tornare " con i piedi per terra " e cosa c'è di meglio di vagabondare tra negozietti vari ? eccone subito uno a comando , il nome non lo ricordo ma vi assicuro che risulta alla prima impressione meritevole di una “ capatina " . Entriamo e non sappiamo da che parte incominciare a guardare, tante sono le cose interessanti che ci sono al suo interno. Olio, vino, pasta, spezie e .........farine di tutti i tipi.
Una ci colpisce più delle altre: farina di carruba. Questo nome non mi è nuovo. Forse mi sono sforzata così tanto nel cercare di collegare carruba a qualcosa di conosciuto, che la mia domanda si è stampata nel viso prima ancora che sulla bocca, al punto che il mio compagno dice " la carruba, ti ricordi i baccelli che abbiamo preso a Itaca ? " Oh! finalmente ci sono " e allora la compriamo sicuramente " rispondo io. Cosa c'è di meglio di un luogo che ti affascina se per di più ti rimanda ad un'altro posto che ti affascina ? penso proprio niente. Così tra varie altre cose usciamo dalla stiva di quel negozio con il magico sacchetto. L'azienda che produce questa farina si chiama " i mulini di Pantazis e si trova a Megara. Da tre generazioni operano nel settore della raccolta e macinatura dei cereali e ora hanno rimesso in funzione il vecchio mulino in pietra, per creare prodotti dai sapori antichi di una volta.http://ebloko.gr/myloi_pantazh
Che peccato bisogna ripartire, la strada per Atene è tanta, se fosse per me rimarrei anche la notte, pensa questo porticciolo illuminato solo dalle stelle, ma il cammino deve continuare........purtroppo. Un 'ultimo sguardo a questo angolo di paradiso dove anche le oche hanno la loro bella casetta in mezzo al mare con tanto di canotto per quando non hanno voglia di nuotare. Spero di ritornare presto, magari durante la festa del lunedi pulito ( l'ultimo giorno di carnevale ) , quando si svolge la famosa battaglia della farina colorata, tanto per rimanere in tema. Intanto le vacanze finiscono e si ritorna a casa. Anche la farina di carruba è tornata insieme a noi, ma per un insieme di cose finisce nel dimenticatoio della nostra dispensa, fino a quando una mia grande amica greca Vita del blog Cretangastronomy scrive un post straordinario sulla carruba.http://cretangastronomy.blogspot.com/2011/09/blog-post_14.html
Ecco perché questo prezioso ingrediente non usciva ancora dalla credenza della cucina, perché aspettava di essere utilizzata per un'occasione molto particolare. Vita nel suo blog fantastico e invito tutti voi a visitarlo perché eccezionale è dir poco, fa una bellissima recensione sulla carruba e dopo aver descritto una ricetta con questo ingrediente, invita a tutte le persone che la seguono, ad inviarne altre, così come desiderio personale. E allora perché non accontentarla con un primo, visto che l'Italia è la patria della pasta. Quindi......... " Ravioli di carruba in salsa di formaggio cretese ".
Ingredienti: per la sfoglia : 150 gr, di farina di carruba, 600 gr. tra farina di grano duro e farina di semola, 6 uova e sale.
Per il ripieno: 700 gr. di ricotta di mucca, funghi secchi ( io ho utilizzato un preparato per la zuppa di funghi ) proveniente da Grevena, 1 uovo, sale , pepe e formaggio grattugiato ( io ho utilizzato ovviamente la gruviera cretese ).
Per la salsa: burro, formaggio gratugiato grosso ( lo stesso del ripieno ), panna ( io ho utilizzato quella ai funghi e salvia ( del mio orto ).
Preparazione:
Innanzitutto prepariamo il ripieno, per dare il tempo che si raffreddi per poterlo utilizzare meglio durante la farcitura dei ravioli. Prima di ciò mettiamo il preparato di funghi in mezza tazza d'acqua , per farli gonfiare. A cosa fatta prendiamo una pirofila, mettiamo tutti gli ingredienti, amalgamiamoli bene e scaldiamo il tutto solo un attimo sul fuoco, facendo attenzione a non cuocere l'uovo.

Fatto ciò mettiamo il composto così preparato in frigo. Ora prepariamo la pasta. Sulla spianatoia mettiamo la farina ( precedentemente mischiata ) a fontana, aggiungiamo le uova, un pizzico di sale e lavoriamo il tutto fino a a che la sfoglia non risulti della giusta consistenza. Con un bicchiere a mò di stampo creiamo dei tondi che andiamo a farcire con il ripieno, in modo che, ripiegandoli su se stessi, diventino delle semilune. Mentre la pasta si cuoce prepariamo la salsina. In una larga padella fare sciogliere il formaggio , tagliato a scaglie, il burro e la panna. Poco prima di togliere dal fuoco aggiungere la salvia. Con questo sughetto, condire la pasta e ...........................uhm! ma è proprio buona. Tanto che tutti a tavola diciamo " è da rifare ".
Ora a cosa fatta devo tornare al titolo. E' proprio vero che tutte le strade portano a Itaca.
Itaca intesa come strada, cammino ma, in questo caso più che mai Vita.
Visto che è a Vita di cretangastronomy la dedica di questa mia ricetta.