Non ricordo di essermi mai imbarcata a Ουρανοπολις
né di essere mai sbarcata nel piccolo porto di
Δαφνι, ma io ero li, comunque.
Senza trucchi e senza inganni e senza travestimenti in abiti maschili, io ero li.
Abbagliata da un paesaggio mozzafiato, un paradiso in terra. Rimango folgorata dalla luce che emana questo posto, quasi " anestetizza " la pace che si respira. Il mare poi, è di una trasparenza unica. Mi siedo alla riva ad ammirarlo. Che strano, il tempo qua sembra che scorra più lento, al punto da poter ascoltare in maniera tangibile, i secondi che passano.
" Ευλογιτος ", ad un tratto una voce alle mie spalle rompe il
silenzio che c'è intorno. Un'altra voce, dentro di me, senza che me ne renda conto, risponde di getto " ο Κύριος ".
Ho la sensazione che stia accadendo qualcosa di unico, ma non so ancora cosa. Mi volto e lo vedo.
Un monaco si presenta ai miei occhi. Indossa una lunga tonaca nera. Dal copricapo fuoriescono lunghi capelli bianchi. La barba, anch'essa lunga, definisce un viso di una straordinaria bellezza. Ma non è la bellezza alla quale siamo abituati. C'è qualcosa che riflette da quel viso, che è fatto di semplicità, dolcezza e infinita serenità. Si ! tutto questo riflette dal suo animo, in maniera così forte, che si trasmette all'esterno.
" Da dove vieni ? " mi domanda in lingua greca. Ma come faccio io a capirlo ?, è una lingua che amo, ma che non conosco.
Perché improvvisamente riesco a comprendere le sue parole?
Rispondo immediatamente, credo in italiano........anche lui capisce ciò che dico. Ho compreso alla fine, siamo in un luogo dove non esistono differenze di lingua. Forse perché si parla con il cuore.........
Allora rispondo con una sola parola " da Itaca ", " Itaca? " dice lui, " bellissima isola ".
" Si! ma non da quella ", dico io.
" Esiste un'altra Itaca ? " aggiunge lui un pò stupito.
" Da Itacanelcuore ......, si lo so che può sembrare difficile, ma io credo di venire proprio da la. "
Mi guarda sempre più esterefatto. " Che luogo è ? ".
" E'..... il mio blog....".
" Si si ho capito di che cosa parli, anche noi del Monte Athos ne abbiamo uno, anzi diversi ".
Monte Athos? Avevo capito che era un luogo speciale, ma non immaginavo così tanto.
" Le donne non sono ammesse qui, l'unica donna è la Madonna, questo è il suo giardino ".
" Vedi ", risponde lui pacatamente, " tu sei qui con lo spirito, con l'anima e non con il corpo ".
" Ogni spirito quà, se vuole, può entrare ....ma dimmi ", dice il monaco, " di che cosa parla il tuo blog? ". Il mio blog parla principalmente di cucina, di viaggi, di Grecia e tanto altro ". Improvvisamente il mio occhio cade su un sacco di rete di proprietà del monaco. Senza nessuna domanda ho la risposta " sono delle cozze che ho pescato io stesso stamane ". Rimango meravigliata per la seconda volta. Non solo qui ci si capisce anche tra lingue diverse, ma addirittura si ha la risposta ancor prima di fare la domanda. Questo posto è un luogo di intesa unica.
" Se vuoi ti insegno una ricetta segreta, proprio con le cozze........ma prima ti voglio spiegare un pò di cose che devi sapere, se vuoi riuscire veramente in cucina. "
" Innanzitutto, ci sono 7 punti fondamentali che devi tenere presente a proposito.
α) Riguarda l'amore. Puoi mettere tutti gli ingredienti che vuoi, fare le ricette più elaborate, ma se manca l'amore verso le persone per le quali cucini, non ne uscirà niente di buono. Amore, apprezzamento e rispetto per i tuoi commensali, regola d'oro in cucina.
β) Usa solo ingredienti sani e genuini, segui le tradizioni e i vari stili di cottura.
γ) Estrema pulizia in ogni fase della preparazione.
δ) Fai bene i tuoi programmi. Un cuoco che si rispetti deve pianificare il proprio lavoro in cucina, almeno due giorni prima. Questo per garantire la quantità e gli ingredienti necessari.
ε) Devi avere un gusto raffinato e un olfatto molto attento, se vuoi sorprendere le persone che ami.
ζ) Fai attenzione alle dosi e specializzati sull'uso della cipolla, sale, acqua, olio, erbe aromatiche e verdure.
η) Usa strumenti semplici, con pulizia e ordine.
Ero praticamente senza parole. La semplicità con la quale descriveva l'arte della cucina, era sorprendente. A sentirlo ti veniva subito voglia di scendere in campo tra pentole, fornelli e quant'altro per mettere subito in atto i suoi consigli. Ma questo era il suo mondo, non la mia cucina quindi, non mi rimaneva che continuare ad ascoltarlo.
" Ma ora torniamo alla ricetta delle Μύδια γεμιστά ovvero Cozze ripiene.
Ingredienti: 1 kg. di cozze, 1 grossa cipolla, un pomodoro maturo o un cucchiaio di concentrato di pomodoro ( io ho utilizzato una confezione di pomodoro a pezzettoni Κυκνος di Ναυπλιον) , 1 1/2 tazza di riso ( che corrisponde a mezzo cucchiaino per cozza ), mezza tazza di olio, poco vino bianco, noce moscata, pimento ( μπαχάρι ), cumino, pepe, pinoli, noci tritate fini, castagne e uvetta nera, se volete.
" Dalle vostre parti si usano le cozze ? " eh! no qua lo sorprendo io, " ceeeerto che ci sono , noi li chiamiamo moscioli, provengono da una località vicino alla mia città che si chiama Portonovo. Sono selvatici e sono considerati presidio slow foodhttp://www.fondazioneslowfood.it/pagine/ita/presidi_italia/dettaglio_presidi.lasso?-id=2954.
Tiro fuori l'ipad e mostro al nostro amico monaco delle immagini di Portonovo.
" Non è certo il Monte Athos, però è bello lo stesso, non è vero? ".
" E' un posto magnifico, ma quello in lontananza è un monastero? ".
" no no, è solo un vecchio fortino napoleonico, però a poca distanza c'è una piccola chiesetta , molto suggestiva ", mi salvo in corner.
" Allora ", riprende il nostro cuoco, anche se sicuramente lo sai, voglio dirti come noi del Monte Athos puliamo le cozze.
" Innanzitutto vanno raschiate con il coltello e poi con la spugnetta metallica ( quella delle pentole, tanto per intenderci ). Tutto sempre sotto il getto dell'acqua corrente ".
" Adesso passiamo alla preparazione. "
" Una volta pulite bene le cozze, le mettiamo in un grande tegame per farle aprire". Quando sono aperte, scegliamo quelle che dobbiamo riempire ( quelle più grandi ) e con le altre facciamo un trito fine. Manteniamo l'acqua delle cozze da parte.
In una pentola mettiamo il pomodoro e la cipolla e facciamo soffriggere lentamente fino a quando non si sarà riassorbita tutta l'acqua. Aggiungiamo poi l'olio e le cozze tritate, sempre a fuoco basso e per pochi minuti.
A parte prepariamo i pinoli, il pimento ( pestato ), mezzo cucchiaino di cumino. pepe, noci tritate, castagne spezzettate. uvetta nera e noce moscata grattata.
Versiamo questi ingredienti nella salsa e dopo pochi minuti aggiungiamo il riso.
Prendiamo ora le cozze e riempiamole con l'impasto preparato.
Sistemiamole così farcite nella pentola e mettiamole sul fuoco, irrorandole con l'acqua dei moscioli, si evita così di mettere il sale.
Alla fine della cottura ( dipende dal tipo di riso utilizzato ) spegniamo il tutto con il vino bianco.
C'è un profumo, cari amici, che si diffonde per tutta l'aria intorno.
"Un ultima cosa " dice il saggio monaco, "con lo stesso principio puoi fare anche la χτένια ( una specie delle nostre capesante ).
Sai che ti dico.
Io intanto mi gusto questi moscioli, a le xtenie ci pensiamo un'altra volta.
Grazie tante caro monaco della ricetta e dei tuoi saggi consigli!
né di essere mai sbarcata nel piccolo porto di
Δαφνι, ma io ero li, comunque.
Senza trucchi e senza inganni e senza travestimenti in abiti maschili, io ero li.
Abbagliata da un paesaggio mozzafiato, un paradiso in terra. Rimango folgorata dalla luce che emana questo posto, quasi " anestetizza " la pace che si respira. Il mare poi, è di una trasparenza unica. Mi siedo alla riva ad ammirarlo. Che strano, il tempo qua sembra che scorra più lento, al punto da poter ascoltare in maniera tangibile, i secondi che passano.
" Ευλογιτος ", ad un tratto una voce alle mie spalle rompe il
silenzio che c'è intorno. Un'altra voce, dentro di me, senza che me ne renda conto, risponde di getto " ο Κύριος ".
Ho la sensazione che stia accadendo qualcosa di unico, ma non so ancora cosa. Mi volto e lo vedo.
Un monaco si presenta ai miei occhi. Indossa una lunga tonaca nera. Dal copricapo fuoriescono lunghi capelli bianchi. La barba, anch'essa lunga, definisce un viso di una straordinaria bellezza. Ma non è la bellezza alla quale siamo abituati. C'è qualcosa che riflette da quel viso, che è fatto di semplicità, dolcezza e infinita serenità. Si ! tutto questo riflette dal suo animo, in maniera così forte, che si trasmette all'esterno.
" Da dove vieni ? " mi domanda in lingua greca. Ma come faccio io a capirlo ?, è una lingua che amo, ma che non conosco.
Perché improvvisamente riesco a comprendere le sue parole?
Rispondo immediatamente, credo in italiano........anche lui capisce ciò che dico. Ho compreso alla fine, siamo in un luogo dove non esistono differenze di lingua. Forse perché si parla con il cuore.........
Allora rispondo con una sola parola " da Itaca ", " Itaca? " dice lui, " bellissima isola ".
" Si! ma non da quella ", dico io.
" Esiste un'altra Itaca ? " aggiunge lui un pò stupito.
" Da Itacanelcuore ......, si lo so che può sembrare difficile, ma io credo di venire proprio da la. "
Mi guarda sempre più esterefatto. " Che luogo è ? ".
" E'..... il mio blog....".
" Si si ho capito di che cosa parli, anche noi del Monte Athos ne abbiamo uno, anzi diversi ".
Monte Athos? Avevo capito che era un luogo speciale, ma non immaginavo così tanto.
" Le donne non sono ammesse qui, l'unica donna è la Madonna, questo è il suo giardino ".
" Vedi ", risponde lui pacatamente, " tu sei qui con lo spirito, con l'anima e non con il corpo ".
" Ogni spirito quà, se vuole, può entrare ....ma dimmi ", dice il monaco, " di che cosa parla il tuo blog? ". Il mio blog parla principalmente di cucina, di viaggi, di Grecia e tanto altro ". Improvvisamente il mio occhio cade su un sacco di rete di proprietà del monaco. Senza nessuna domanda ho la risposta " sono delle cozze che ho pescato io stesso stamane ". Rimango meravigliata per la seconda volta. Non solo qui ci si capisce anche tra lingue diverse, ma addirittura si ha la risposta ancor prima di fare la domanda. Questo posto è un luogo di intesa unica.
" Se vuoi ti insegno una ricetta segreta, proprio con le cozze........ma prima ti voglio spiegare un pò di cose che devi sapere, se vuoi riuscire veramente in cucina. "
" Innanzitutto, ci sono 7 punti fondamentali che devi tenere presente a proposito.
α) Riguarda l'amore. Puoi mettere tutti gli ingredienti che vuoi, fare le ricette più elaborate, ma se manca l'amore verso le persone per le quali cucini, non ne uscirà niente di buono. Amore, apprezzamento e rispetto per i tuoi commensali, regola d'oro in cucina.
β) Usa solo ingredienti sani e genuini, segui le tradizioni e i vari stili di cottura.
γ) Estrema pulizia in ogni fase della preparazione.
δ) Fai bene i tuoi programmi. Un cuoco che si rispetti deve pianificare il proprio lavoro in cucina, almeno due giorni prima. Questo per garantire la quantità e gli ingredienti necessari.
ε) Devi avere un gusto raffinato e un olfatto molto attento, se vuoi sorprendere le persone che ami.
ζ) Fai attenzione alle dosi e specializzati sull'uso della cipolla, sale, acqua, olio, erbe aromatiche e verdure.
η) Usa strumenti semplici, con pulizia e ordine.
Ero praticamente senza parole. La semplicità con la quale descriveva l'arte della cucina, era sorprendente. A sentirlo ti veniva subito voglia di scendere in campo tra pentole, fornelli e quant'altro per mettere subito in atto i suoi consigli. Ma questo era il suo mondo, non la mia cucina quindi, non mi rimaneva che continuare ad ascoltarlo.
" Ma ora torniamo alla ricetta delle Μύδια γεμιστά ovvero Cozze ripiene.
Ingredienti: 1 kg. di cozze, 1 grossa cipolla, un pomodoro maturo o un cucchiaio di concentrato di pomodoro ( io ho utilizzato una confezione di pomodoro a pezzettoni Κυκνος di Ναυπλιον) , 1 1/2 tazza di riso ( che corrisponde a mezzo cucchiaino per cozza ), mezza tazza di olio, poco vino bianco, noce moscata, pimento ( μπαχάρι ), cumino, pepe, pinoli, noci tritate fini, castagne e uvetta nera, se volete.
" Dalle vostre parti si usano le cozze ? " eh! no qua lo sorprendo io, " ceeeerto che ci sono , noi li chiamiamo moscioli, provengono da una località vicino alla mia città che si chiama Portonovo. Sono selvatici e sono considerati presidio slow foodhttp://www.fondazioneslowfood.it/pagine/ita/presidi_italia/dettaglio_presidi.lasso?-id=2954.
Tiro fuori l'ipad e mostro al nostro amico monaco delle immagini di Portonovo.
" Non è certo il Monte Athos, però è bello lo stesso, non è vero? ".
" E' un posto magnifico, ma quello in lontananza è un monastero? ".
" no no, è solo un vecchio fortino napoleonico, però a poca distanza c'è una piccola chiesetta , molto suggestiva ", mi salvo in corner.
" Allora ", riprende il nostro cuoco, anche se sicuramente lo sai, voglio dirti come noi del Monte Athos puliamo le cozze.
" Innanzitutto vanno raschiate con il coltello e poi con la spugnetta metallica ( quella delle pentole, tanto per intenderci ). Tutto sempre sotto il getto dell'acqua corrente ".
" Adesso passiamo alla preparazione. "
" Una volta pulite bene le cozze, le mettiamo in un grande tegame per farle aprire". Quando sono aperte, scegliamo quelle che dobbiamo riempire ( quelle più grandi ) e con le altre facciamo un trito fine. Manteniamo l'acqua delle cozze da parte.
In una pentola mettiamo il pomodoro e la cipolla e facciamo soffriggere lentamente fino a quando non si sarà riassorbita tutta l'acqua. Aggiungiamo poi l'olio e le cozze tritate, sempre a fuoco basso e per pochi minuti.
A parte prepariamo i pinoli, il pimento ( pestato ), mezzo cucchiaino di cumino. pepe, noci tritate, castagne spezzettate. uvetta nera e noce moscata grattata.
Versiamo questi ingredienti nella salsa e dopo pochi minuti aggiungiamo il riso.
Prendiamo ora le cozze e riempiamole con l'impasto preparato.
Sistemiamole così farcite nella pentola e mettiamole sul fuoco, irrorandole con l'acqua dei moscioli, si evita così di mettere il sale.
Alla fine della cottura ( dipende dal tipo di riso utilizzato ) spegniamo il tutto con il vino bianco.
C'è un profumo, cari amici, che si diffonde per tutta l'aria intorno.
"Un ultima cosa " dice il saggio monaco, "con lo stesso principio puoi fare anche la χτένια ( una specie delle nostre capesante ).
Sai che ti dico.
Io intanto mi gusto questi moscioli, a le xtenie ci pensiamo un'altra volta.
Grazie tante caro monaco della ricetta e dei tuoi saggi consigli!
Ho sempre pensato che è ingiusto vietare alle donne la visita in quei sacri luoghi ma si rispetta, altro non si può fare..Grazie all'immaginazione però si arriva ovunque, al porto di qualsiasi meta. E poi la fantasia ti conduce attraverso viaggi stupendi dove possono accadere solo cose belle e positive..Infine se la realtà ti presenta davanti ad un piatto di golosissime cozze..beh direi che è un viaggio perfetto! Un grande abbraccio e buona domenica
RispondiEliminaOrnella cara è vero a volte sembra ingiusto il divieto per le donne di entrare al Monte Athos ma è cosí. Però vedi la sensibilità che abbiamo noi ci permette tante cose anche di entrare in un luogo senza mai andarci veramente.Sfido qualsiasi uomo a fare una cosa del genere.Sono felice che ti sia piaciuta la ricetta.
EliminaAh, dimenticavo, i punti fondamentali della cucina non sono frutto della mia fantasia ma frutto reale dei monaci del Monte Athos.
Un abbraccio a presto.
Pochi giorni fa ho coronato uno dei miei sogni greci , sono andata a Castelorizo,l'isola greca più vicina alla costa turca! E' da quando è uscito "Mediterraneo" che sognavo di andarci, il prossimo sogno sono le Meteore ! Bellissima questa ricetta, amo le cozze e la voglio fare !
RispondiEliminaChiara che bello rivederti nella mia Itaca. Si è vero la Grecia è magnifica.
RispondiEliminaQualsiasi posto di questa terra vale la pena di un viaggio.
Le Meteore poi se le vedi non le togli più dal cuore. È un luogo straordinario, dove il cielo lo tocchi con un dito.
Ho scritto tempo fa un post sulle Meteore, ma si potrebbero dire ancora un sacco di cose.
Le cozze falle, erano veramente buonissime, con quel gusto un pò orientale, rievocavano terre lontane e meravigliose. Ti bacio!
Ciao tesoro, complimenti per le foto bellissime e la splendida ricetta speziata che profuma di mare!!! Complimenti per tutto!!! Un bacio e felice serata
RispondiEliminaAnna Maria sono contenta che ha speso così bene in Grecia. Mi vergogno di dire che non ho visitato Ouranópoli né Meteora. Tua narrazione mi ha fatto viaggiare, sognare e gustare le cozze ripiene. Adesso vivo vicino a Nafplio. Quando si sta per visitare qui? Ti aspetto. Bravissima e baci.
RispondiEliminaCarissima Ivy sono felicissima che ti sia piaciuto il post del mio sogno del Monte Athos.
EliminaSe puoi vai a vistare le Meteore perché sono veramente bellissime.
Quando mi troverò dalle tue parti sarò felice di venirti a trovare.
Anche se per quest'anno purtroppo non se ne parla.
Ti mandò un grosso bacio. A presto.
questo tuo racconto è pura magia! mi sono emozionata così tanto che, ti confesso, mi sono commossa, saranno state le tue parole, il tuo sogno, e quei consigli così veri, così importanti
RispondiEliminaleggerti è come volare lontano fino al tuo cuore e alla tua amata terra
sai che sogno di visitare le meteore da tantissimo tempo!!
grazie carissima
Carissima Chiara sono felice di averti regalato le mie emozioni.
EliminaSi! Devi proprio andarci alle meteore, sono uno spettacolo per gli occhi ma sopratutto per il cuore.
Ti mandò un grosso bacio, a presto.
Giuliana Lenzi
RispondiEliminaCarissimi, sono livornese e in toscana le cozze ripiene si fanno così: pulire le cozze al meglio, aprirle a crudo dopo avere tolto le "barbe" e lasciare le due valve aperte e unite; intanto preparare il ripieno: carne di vitello macinata, grana grattugiato, un uovo intero, prezzemolo, peperoncino, mollica di pane ammollata nel latte e strizzata, infine sale e poco pepe. Praticamente come per fare le polpettine... Riempire la mezza valva delle cozza con una noce dell'impasto di carne e richiuderla con l'altra mezza. Mia madre le legava una ad una con spago da cucina, ma io più pratica, le calo in un sughetto al pomodoro e origano messo a bollire in precedenza. aggiungo del vino bianco secco e le faccio bollire dolcemente fino a cottura. Addirittura, dopo, se rimangano, le congelo per gustarle in un altro momento. Mentalmente, se proverete, mi ringrazierete.
Carissima ti ringrazio per la tua ricetta, al più presto la proverò. Un abbraccio a presto.
Elimina