domenica 9 gennaio 2011

A cena con il Conte

Eh si ! Questa sera ho avuto la brillante idea di invitare a cena a casa mia, l'illustrissimo Camillo Benso Conte di Cavour. Sapete, non è stato facile farlo accettare. Lui è da quindici anni che siede sempre allo stesso tavolo del famoso ristorante di Torino " Del Cambio ".
Un ristorante questo, ottimo per per chi vuole tuffarsi in pieno ottocento. Elegantissimo,con arredi in stile originali, soffitti stuccati, lampadari di cristallo, enormi specchi con cornici dorate e così via. Capite ora, la reticenza del Conte al mio invito.
Amici poi, mi hanno detto che molti lo chiamano il Conte "buongustaio".Tante le curiosità enogastronomiche che lo riguardano.Ad esempio, sembra che dica spesso,"cattura più amici la mensa che la mente".Sembra anche che sia convinto delle capacità diplomatiche di un buon cibo e un buon vino,al punto di esigere che nel bagaglio dei sui fedeli,in partenza per l'estero,ci debba essere anche qualche bottiglia di Barolo.Allora! che cosa offrire a un personaggio di questo calibro? Per andare sul sicuro si offre un antica ricetta piemontese,anzi una "pitanza"   
"La coa' d bue" ovvero coda di bue alla Cavour             
                                                                                                                                                                          Ingredienti per 4 persone        

  • 1 kg. di coda di bue
  • 80 gr. di cotenna di maiale                                     
  • 40 gr. di funghi secchi
  • 1/2 litro di vino
  • brodo di carne
  • 1 carota
  • 1 cipolla
  • 1 costa di sedano
  • prezzemolo
  • farina bianca
  • 30 gr. di burro
  • sale dolce di Cervia
  • pepe nero
Preparazione 
Scottate le cotenne per 10 minuti in acqua bollente leggermente salata;scolatele raschiatele e tagliatele a listarelle.Pulite gli ortaggi,tritateli insieme al prezzemolo e fateli appassire nel burro.Aggiungere le cotenne e la coda lavata e fatta a pezzi.Alzate il fuoco e fate dorare la carne,versare il vino, salare e pepare e mettete il coperchio,cuocendo a fuoco basso.Quando il vino sarà assorbito,unite il brodo misto ad acqua calda in modo da coprire i pezzi di coda.Cuocere per circa due ore.Nel frattempo mettete i fungi secchi in ammollo in acqua tiepida.Togliete la coda dalla padella; fate addensare il fondo di cottura con un cucchiaio di farina.Aggiungere i funghi e ultimare la cottura.Alla fine rimettere la coda nella padella e servire.














E visto che il Conte Camillo Benso di Cavour ha inventato il procedimento di invecchiamento del vino Nebbiolo che ha dato origine al Barolo, non si poteva non  accompagnar questa "pitanza" con del buon Barolo di Borgogna del 2004.




4 commenti:

  1. nella coda alla vaccinara nonci sono i funghi e ci sono chili di sedano che conferisce frescezza a un piatto altrimenti pesante.
    Mi piace questo post ispirato a Cavour. :-)

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  2. Grazie del consiglio.Ma io ho preso la ricetta da un libro di ricette del Piemonte.Poi nel post precedente avevo già presentato una ricetta a base di sedano che non ne potevo più.Mi sono divertita più che altro a giocare con la storia.Così per fare qualcosa di diverso.Sono contenta che anche a te è piaciuta l'idea.Comunque la prossima volta la proverò con il sedano,poi ti farò sapere.Ciao.

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  3. Sounds delicious!
    Have a nice week. :)

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  4. ho conosciuto per la prima volta la ricetta della coda di bue alla cavour in un vecchio libro di cucina ma anche lì non veniva specificato quale vino usare nella preparazione cioè se bianco o rosso, pensando a cavour sono tentato a dire rosso ma vista la presenza di funghi è meglio il bianco al fine di non coprire i sapori?

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